Il serpente
Lungo il fianco della montagna si notano enormi striature rocciose e di sedimenti erosivi: sono le “vie du serpant”!
Si racconta che proprio lassù, tra macigni irregolari posati in bilico sui dirupi, abiti un terribile serpente che di tanto in tanto scende a valle e, stendendosi di traverso al corso del torrente Colla, ne fa straripare le acque.
Si tratta di un serpente che assume forme e colori diversi a seconda di chi è il narratore: ha due teste e gli occhi infuocati, ha una sola grossa testa sormontata da una cresta rossa, ha la coda biforcuta, ha le scaglie che al tramonto si tingono di rosso, sibila talmente che spesso provoca slavine e valanghe… e chi più ne ha , più ne metta!
Una leggenda spiega come sia nata la vallata profonda nella quale scorre il torrente Colla.
–“Un cavaliere errante proveniente dalla Francia era stato chiamato dai valligiani perché li liberasse dal drago feroce che impediva alle greggi di avvicinarsi ai pascoli migliori.
Il cavaliere (qualcuno lo nomina come “Jean la croix”) affrontò la bestia e dopo lunga lotta riuscì a trapassargli il cuore.
Il drago rotolò lungo il pendio tra un rovinare di pietre e di piante fino a schiantarsi con un tonfo proprio al fondo delle Fràndie.
Dalla ferita sgorgava un liquido verdastro che prese a infilarsi già della valle in mille cascatelle e “lame” tranquille.
Era nato il torrente Colla!”.
La solitudine del montanaro, il contatto quotidiano con una natura aspra e arcigna, la sua lotta faticosa per strappare alla magra terra un più magro raccolto, il ricorrere frequente di valanghe e alluvioni, gli inverni interminabili tra cumuli di neve, fanno scatenare la fantasia e la portano a creare nella “storia”, raccontata ai piccoli e ai gran di una, spiegazione surreale che non manca di stupire.