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Criteri fonetici per il bovesano

A cura di Fsausto Giulano

1 - Le parole derivate dal latino aventi l'accento tonico sulla terzultima sillaba (proparossitoni), diventano "ner", "per", "ber", "ver" ecc. in piemontese e "ndre", "nbre', "eure" ecc... in bovesano.

Es. bovesano piemontese
ladro lädre lader 
cenere sendre senner 
venerdi vèndre venner 
quadro cadre cuader 
e cosi per innumerevoli altre pëure (pepe), gèndre (genero), singri (zingaro), alègre (allegro),stambreutubrenuambredezambre (settembre, ottobre, novembre, dicembre), sücre(zucchero) ecc..

2 - I gruppi latini "cu" e "gu" seguiti da vocale rimangono "cu" e "gu" in piemontese diventano solamente "c" e "g" seguiti da vocale in bovesano.

Es. bovesano piemontese
Quattro cät cuat 
quattordici catorze cuatordes 
squadra escädra scuadra 
quasi escazi cuazi 
e numerose altre: Päsca (Pasqua), Carasma (Quaresima), carcögn (qualcuno), caranta esincanta (quaranta e cinquanta), cadrat (quadretto o zolletta) ecc...

3 - La "e" tonica latina diventa "ei" in piemontese, rimane semplicemente "e" in bovesano.

Es. bovesano piemontese
peso, pesante pes pèis 
mese mes mèis 
dito de dil (contraz. di dèil)
freddo frèt freid 
francese frenses fransèis 
inglese ingles anglèis 
e così per molte altre: chendela (candela), ner (nero), pèla (padella), azé (aceto),  (sete) ecc....

4 - Il gruppo finale latino "atore" diventa "adur" o "aur" in piemontese a "ou" in bovesano.

Es. bovesano piemontese
Imbuto embutòu embusur 
becchino sutròu sutrur 
paura pòu pur 
rasoio razòu razur 
e numerose altre: eschivòu (spiazzo), truplòu (sega grande), balòu (spiazzo per ballare),ventulòu (bastone per rimescolare la polenta), escòu (essiccatoio), culòu (colino), nazòu(maceratoio della canapa), siòu (falciatore), viòu (vegliante), meòu (mietitore), süliòu (asse per spianare il terreno arato), endòu (corridoio tra le due file di banchi della chiesa), bagnulòu(annaffiatoio), ciapulòu (mezzaluna per tritare) ecc....

5 - La "p" e "pr" intervocalica del latino diventano "v" o restano "p" in piemontese e diventano "b" in alcune parole bovesane.

Es. bovesano piemontese

all'ombra übäi üvai 
salamandra labérna laverna 
capra ciabra crava (antica forma) 
Ed altre diverse: tüba (fumo) esblüe (scintille), gialübre (galaverna), ecc....

6 - Le parole femminili inizianti per "s" in italiano e piemontese, sono precedute da "e" nel dialetto bovesano.

Es. bovesano piemontese
la scodella l'escuèla la scudèla 
la storia l'estoria la storia 
la stagione l'estagión la stagiun 
la stella l'estèla la stèila 
e moltissime altre: escärpa (scarpa), escüza (scusa), escola (scuola), esgravión (piolo),eschina (schiena), estüa (stufa) ecc....

7 - I gruppi "tr" e "dr" intervocalici del latino danno "r" intervocalica in piemontese e "ir" in occitano.

A Boves molte parole di questo tipo si sono conservate assumendo spesso solo un significato dispregiativo accanto alla forma più comune piemontese.

Es. bovesano piemontese
cantante chentäire cantù 
cacciatore casäire casadù 
sprecone esgheräire - 
fannullone tapasiäire - 
e altre tipo: calatäire (costruttore di selciati), calignäire (corteggiatore), ramasäire (spaz-zino), resiäire (insetti che in primavera volano numerosissimi seguendo un moto dall'alto verso il basso che ricorda il movimento di una "rèsia"), ecc....

8 - La "o" tonica del latino seguita da due consonanti resta "o" in piemontese, diventa "uo" e "ua" in alcuni dialetti occitani.

A Boves diventa "uo" nella parlata delle tre frazioni alte, mentre si è persa traccia di questa trasformazione nella restante parte del paese.

Es. bovesano piemontese

porta puorta porta 
corda cuorda corda 
soldi suord sold 
corn cuorn corn 
morto muort mort 
portico puorti porti

Sono altrettanto differenti dalla forma piemontese le trasformazioni di altri vari gruppi vocalici; alcune in disuso: cuèt (cotto), nuat (notte), suìt (asciutto), tuìt (tutto) - altre ancora comuni tuttora in tutte le frazioni - encüe (oggi), autun (autunno), aunera (fienile), tezuere (forbici),enciue (acciughe), gaugna (mascelle) ecc....

II bovesano conserva inoltre in molte parole i dittonghi "ou" e "au" derivati direttamente dal latino spariti dal piemontese:

Es. bovesano piemontese

uccello auzèl üzèl 
povero poure pover 
riposarsi arpouzäse arpuzese 
fango fraugna -
betulla bioula biula 
adoperare dourò duvrè 
soldato soudä’ suldà (forma antica)
posare pouzò puzè 
imitare argaugnò -
cuoio cueram curam

9 - I gruppi "ca" e "ga" subiscono la palatalizzazione e diventano "cia" e "gia" in occitano (delfinese) mentre restano invariati in piemontese.

Questa differenziazione è presente in molti vocaboli bovesani tipo:

Es. bovesano piemontese

topo giäri ratina 
gatto ciät gat 
dulcamara dulciamära dulcamara 
ed altri (che in piemontese assumono forme completamente diverse), tipo ciafälch(essiccatoio del granoturco), ciüpinò (pestare), giavèla (covone), enciastrò (incastrare), pocia(poca),  ecc....

E, anticamente anche (come testimonia tra l’altro la toponomastica locale) :
strega mäs-cia masca 
campo ciamp camp 
camoscio ciamus camus 
capra ciabra crava 
candela ciandela candela 
canale valangoso cialencäs calanca

10 - La "d" intervocalica sparisce in occitano, rimane in piemontese. A Boves conservano questa caratteristica alcune parole:

Es. bovesano piemontese

credere creze cherde 
medicare mezinò medichè 
benedire benezì benedì 
stridere scrizuliò -
e anche mezina (medicina) e benezìa (benedetta).

11 - La "c" latina intervocalica si perde in occitano e si conserva in piemontese. A Boves rimangono due parole che testimoniano questa trasformazione:

Es. bovesano piemontese
domenica düdmenia düminica 
fegato (ficatum) fégge fidich

Entrambe le parole sono in disuso o sconosciute tra le generazioni più giovani del nostro paese.

12 - I gruppi "ng" del Latino diventano "nz" in piemontese e "gn" in occitano. A Boves sono riscontrabili numerosi esempi.

Es. bovesano piemontese

ungere vugne unzi 
stringere stégne stènzi 
compiangere piägne -
congiungere giugne -


GRAFIA o LINGUA

italiano occitan