Ottocento e novecento
Nel 1789 con lo scoppio della Rivoluzione Francese comincia una fase di grande instabilità; il Piemonte è uno dei primi Stati ad essere assalito dagli eserciti rivoluzionari.
Con l’avvento dell’impero napoleonico numerose sono le occupazioni; inizia comunque un periodo di incremento demografico che prosegue per tutto il XIX secolo e culmina con il record di 7878 abitanti nel 1895.
Nello stesso anno il maggiore Pietro Toselli muore nell’eccidio di Amba Alagi, nella colonia Eritrea.
Verso la fine del secolo inizia l’emigrazione verso la vicina Francia, fenomeno che proseguirà nei primi anni del Novecento verso il lontano Sud America.
La prima metà del XX secolo è segnata dalle due guerre mondiali; anche Peveragno conta numerose vittime: 142 sono i caduti della Prima Guerra Mondiale, anche se il numero non ufficiale sale fino a 168, 101 i dispersi in Russia, 150 tra soldati caduti nella Seconda Guerra Mondiale, partigiani morti in combattimento e vittime civili.
Particolarmente tragica per Peveragno fu la giornata del 10 gennaio 1944 quando in Piazza Paschetta (oggi Piazza XXX Martiri), animata dal mercato settimanale, i nazifascisti prelevarono a caso trenta civili, tra cui sei forestieri, e li fucilarono.
Dal 2005 Peveragno è stato insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della medaglia d’argento al merito civile con la seguente motivazione: "Piccolo centro, durante le tragiche giornate della guerra di Liberazione, subì una feroce rappresaglia da parte delle truppe naziste, che rastrellarono trenta suoi concittadini, soprattutto donne ed uomini anziani, massacrandoli brutalmente a raffiche di mitra.
Ammirevole esempio di coraggio, di spirito di libertà e di amor patrio”.
Nell’immediato dopoguerra alle falde della Bisalta vengono trovati giacimenti di materiale uranifero e per una decina d’anni la Montecatini procede alle estrazioni minerarie impiegando manodopera locale.
Purtroppo a causa della silicosi e delle radiazioni molti pagano con la vita il riscatto economico.
La vera ripresa economica per il paese avviene però con la coltivazione e la commercializzazione della fragola e dei frutti di sottobosco, unite ad attività agricole e di allevamento.