Il Seicento
Con lo spostarsi del paese verso sud- est, si spostò pure la chiesa parrocchiale che venne edificata nella zona bassa di Corso Bisalta denominata Valgea.
Essa è l’attuale Chiesa Vecchia o chiesa della Santissima Trinità e sarà la chiesa parrocchiale di Boves fino al 1675, anno in cui, sorgerà la nuova chiesa più ampia sulla “Ripa di Boves” ovvero Piazza dell’Olmo.
La piazza dell'Olmo, così detta dal pluricentenario albero abbattuto nel 1938 e sostituito ultimamente da un carpino bianco, è dominata dalla Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo patrono di Boves, in stile barocco.
Il suo campanile era chiamato nel Medio Evo “la Torre dell’est” perché era la vecchia torre di guardia del Ricetto.
Fu intorno al 1590 che il comune firmò il contratto con il parroco Don G. B. Ascheri per adattare la torre a campanile, sul quale vennero sistemate tre campane. Esso riporta un affresco con lo stemma di Boves con il bue e la Bisalta.
Fuori della Chiesa, una fontana di pietra conserva ancora scritte in latino la data “1514 DIE 15 NOVEB”.
Con la diffusione del valdismo e del calvinismo, la chiesa cattolica inviò ordini monastici (soprattutto cappuccini) per riportare la vera fede, costruendo nuove chiese e confraternite: tra queste la Chiesa di S. Croce (la Crusà in dialetto locale), di inizio settecento, ora adibita a sala conferenze.
Con il proliferare delle epidemie, specie dopo la peste del 1630, furono inoltre erette cappelle in onore di San Rocco e il Santuario di S. Antonio.