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Le parole germaniche

Parole di origine germanica vengono prese a prestito nelle lingue romanze per designare un’innovazione introdotta da popolazioni germaniche, per indicare un modo nuovo o diverso di utilizzare cose già conosciute (e in questo caso sostituiscono spesso voci preesistenti appartenenti al lessico latino), per sottolineare la differenza di usi e costumi.Invasion_1.jpg

Di seguito alcuni esempi di parole germaniche che si possono ritrovare nelle nostre parlate:

parole di attribuzione gotica:

bram ‘grido di animale’, rùpia ‘ruga’, afra ‘paura, angoscia’, bega ‘contrasto, briga’,grappa ‘rampone’, rampìn ‘gancio’, rapa ‘grappolo’, ëndernà ‘ammaccato’, 
lam ‘allentato’, rancā ‘strappare’, taca ‘segno, macchia’, guèrs ‘storto’

parole di origine longobarda:

aiassa e bèrta ‘gazza’, grif ‘trappola’, brœi ‘germoglio’, rufa ‘crosta lattea’, ranfi‘crampo’, scur ‘imposta’, brandā ‘bruciare ardentemente’, trincā ‘bere smodatamente’, gaida ‘gherone’, vindou ‘arcolaio’, e probabilmente anche barba‘zio’ e masca ‘strega’

parole di origine franca:

bouc ‘montone’, stroup ‘gregge’, jouc ‘trespolo’, trapa ‘trappola’ e ‘botola’, but‘germoglio’ gachìn ‘apprendista muratore’, gena ‘soggezione’, sagrìn‘preoccupazione’, sguinchā ‘dare un’occhiata’, gachā ‘spiare’, brodā ‘ricamare’

E’ interessante inoltre osservare che si possono ritrovare nei nostri dialetti voci sinonimiche derivate da lingue germaniche diverse: è il caso dell’aggettivo ‘cattivo’ al quale corrispondono sia marì, di probabile origine gotica, comune a tutta l’area occitana, sia gram di origine longobarda, comune al piemontese.


GRAFIA o LINGUA

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