Personaggi illustri di Boves
PERSONAGGI ILLUSTRI DELLE LINGUA E DELLA CULTURA
IL SENATORE BORELLI
Nacque in Boves il 16 agosto 1813 da famiglia agiata.
Fu chirurgo-capo dell’Ospedale Mauriziano di Torino, per un trentennio, dal 1845 al 1876, quando per la seconda volta fu eletto Deputato al Parlamento.
La sua rinomanza come chirurgo, si estese anche all’estero per i molti suoi lavori pubblicati in materia.
Membro di non poche Società ed Accademie nazionali e straniere, fondò pure due riviste mediche, delle quali tenne la direzione per vent’anni.
Tra i suoi lavori letterari, vanno segnalati i “Racconti Bovesani”, “Antiche strade romane” ed i due volumetti dei Bovesani illustri.
Nel 1881 fu nominato Senatore del Regno. Cooperò anche, perché la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, da lui tanto caldeggiata, toccasse Boves.
Fondò a proprie spese un Osservatorio meteorologico e eresse un teatro che poi donò al Municipio.
Morì in Boves il 10 gennaio 1891 e la cittadinanza riconoscente gli eresse un monumento nella piazza che prese il nome da lui: Piazza Borelli, dinnanzi al teatro che aveva donato.
Purtroppo il monumento Borelli, che era opera del Sartorio, ora non c’è più.
Fu rimosso durante la guerra abissina ed il busto in bronzo fu inviato in fonderia per farne il pezzo di un cannone!
La colonna di granito, che reggeva il busto, aveva infissa una targa che portava la seguente iscrizione: “A GIO. BATTISTA BORELLI – Onore della chirurgia italiana – Deputato del Parlamento – Senatore del Regno – Dei comuni interessi ferroviari – Della Regione sotto-alpina – Strenuo propugnatore – Pensatore robusto – Auspice il Comune – Colleghi. Discepoli. Ammiratori – MDCCCLXLII”.
NINO BERRINI
Nino Berrini nacque a Cuneo nel 1880, ma arrivò a Boves ancora bambino.
Suo padre, uno dei promotori e Primo Presidente della Cassa di Risparmio di Cuneo ed amico intimo dell’allora Presidente del Consiglio On. Giolitti, aveva fatto costruire la magnifica villa nei pressi di S. Carlo.
Nino Berrini quindi passò a Boves gran parte degli anni migliori della giovinezza e da adulto vi tornava quasi ogni anno nei mesi estivi. Avanzato in età e malandato di salute, vi dimorò stabilmente nell’ultimo decennio, ed a Boves morì l’undici settembre 1962.
Nino Berrini fu un insigne commediografo,noto anche all’estero.
Al suo attivo ha oltre venti opere.
Il suo lavoro più noto è “Il Beffardo”, ma scrisse anche commedie in dialetto piemontese, fra cui “Rondole” e “Nora Bela”.
Morendo lasciò 150 milioni, perché si creasse una fondazione per scopi filantropici: “Fondazione Berrini”, presieduta dal Sindaco di Boves.
DONATO DUTTO O DONA’ DI BRIGNE
Scrittore, drammaturgo, poeta editore e amministratore pubblico.
Soleva firmare i suoi libri come Donà di San Mauro, ma vantava di farsi chiamare Donà Di Brigne non senza ironico compiacimento.
Nacque San Mauro nel 1899 frequentò le scuole elementari a Boves e entrò nel seminario vescovile di Cuneo e nel 1917 fu reclutato come bersagliere nel V reggimento con deposito a San Remo, nominato sottotenente venne assegnato al 157° reggimento e inviato al fronte dove combatté in prima linea.
Nel 1919 ottenne la licenza liceale fino al 1922 quando si laureò in Scienze Economiche e Commerciali a Torino.
Presa la laurea si recò in Argentina presso una sorella sposata e vi rimase fino al 1926, insegnando ai ragazzi in scuole private alcune delle quali da lui aperte e dirette.
Tornato in Italia iniziò un’attività che lo interessò per tutta la vita: la compravendita di beni stabili.
Contemporaneamente gli venne l’idea di scrivere: la sua prima opera fu il dramma “Beatrice di Tenda”.
Alla prima opera ne seguirono altre, tra cui si deve ricordare “Una Strana Agenzia”.
Alla fine del 1937 aprì una scuola privata per preparare i giovani al conseguimento del diploma di scuola media inferiore.
Nel 1939 venne richiamato alle armi con il grado di capitano e tornò a Boves per il Natale del 1943, dove visse intensamente i diciotto mesi di occupazione tedesca.
Le vicende di questo periodo sono riportate nel volume “Boves Kaput”, libro da tutti riconosciuto come la più sincera descrizione degli avvenimenti degli anni della Resistenza.
Dopo la guerra fondò con altri bovesani il Circolo ricreativo “La famija bovesana” .
Morì il 21 giugno 1975.
DON LORENZO PEIRONE
Don Lorenzo Peirone nacque a Boves il 4 giugno 1889, dopo varie esperienze di ministero sacerdotale ad Entraque , Caraglio, venne nominato cappellano del santuario di S. Antonio di Boves e fu l’ultimo della serie.
Durante la sua permanenza a Boves si dedicò allo studio della storia locale valorizzando avvenimenti e figure della comunità bovesana e divenendo punto di riferimento per una più ampia indagine storica sulla città.
Tra le opere che scrisse a tal fine ricordiamo in particolare “Storia popolare di Boves” divenuta alla seconda edizione “Storia di Boves”, “Bovesani illustri dell’ultimo settantennio – mediatori di santità”, “Il fondatore del santuario di Fontanelle” sulla figura di don Pellegrino, “Un fiore delle Prealpi” dedicati a Ezio Marengo e “Dall’Ortigara a Tirana – Diario di un cappellano della 2° Alpini” testimonianza del suo ministero sul fronte orientale durante la prima Guerra Mondiale dove si fece apprezzare anche per le sue qualità umane.
Morì a Boves il 22 agosto 1974 . Nel 1991 il Consiglio Comunale all’unanimità prese la decisione di intitolargli una nuova strada cittadina.