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Il medioevo a Roccavione

Restano pochi ruderi della Cappella del Santo Sudario del 651, dell'antico castello dell'XI secolo di Rupe Guidonis (presso la collina del Santo Sudario) e di un castello posto nei pressi del Bec d'Arnostia. Anche il passaggio dei Saraceni intorno al Mille è attestato solo dalla toponomastica, per la Rocca Maurina. Il paese viene citato per la prima volta in un diploma dell'imperatore Enrico III (26 gennaio 1041) in cui Rocha Corvaria è tra le dipendenze del monastero di Pedona, confermate in dominio del vescovo d'Asti. Nel 1163 il paese è governato da propri signori sottoposti al marchese di Saluzzo; nel 1197 passa al marchese di Monferrato che la concede in feudo a Bonifacio, figlio di Manfredo di Saluzzo. I predecessori dei Druda, signori di Roccavione nel XII secolo, sono Guglielmo Tasso, Pietro de Sapeda e Anselmo, che posseggono terre e prati sul colle di Tenda verso Limone. Tra i primi feudatari del luogo si ricordano le famiglie Ursi, Biscarra e Balangero, presenti sul posto fino al XIV secolo. Nel 1268 l’abate del monastero di Borgo S. Dalmazzo ottiene l’investitura del castello di Roccavione e «dei possessi della val Vermenagna e della val di Fer». Roccavione è teatro di battaglie nel 1231 e nel 1275. Alla fine del XIII secolo i marchesi di Saluzzo rinnovano all’abate la giurisdizione su Roccavione e la val Vermenagna. Nel 1372 i marchesi di Ceva prestano atto di vassallaggio al conte Amedeo di Savoia per detto feudo, insieme ai luoghi di Andonno, Entraque, Borgo S. Dalmazzo, Roccavione e Valdieri. Comunque fino al 1392 i marchesi di Ceva restano investiti dei diritti signorili sul luogo. A metà del XV secolo il duca Amedeo investe la famiglia Cerrati di Boves dei «redditi e pertinenze della torre di Roccavione», mentre nello stesso periodo i diritti sul pedaggio vengono ceduti dalla famiglia Tomatis ai conti Lascaris consignori di Briga.


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