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Il medioevo a Valdieri

Le origini della villa sono probabilmente altomedioevali. Il primo documento a citare Valderio è la Bolla pontificia di Innocenzo IV, del 1246, che elenca le dipendenze dell'abbazia di Pedona. Ad Andonno sono conservate le rovine di un’antica torre, il Castlàs, usata nel XIII secolo come punto di avvistamento. Il toponimo Andonno sarebbe formato dal prefisso an, col senso di sopra, in alto, unito a donum, in relazione all’usanza medievale dell’enfiteusi, beneficio feudale o ecclesiastico consistente nella donazione di terreni e boschi agli abitanti da parte dei benedettini, con l’obbligo di lavorare il fondo. Citato già in documenti del 1264, le abitazioni più antiche di Andonno sono state costruite attorno alla Chiesa a mezza costa, appoggiate alla Barma, poco più in alto rispetto al torrente Gesso per evitarne le piene. Alcuni anni dopo, seguendo le sorti di Cuneo del cui distretto fa parte, Valdieri presta giuramento di fedeltà agli Angiò, ma i valdieresi, fra cui il feudatario Giacomo Lovera, continuano a riconoscere i diritti dell'abate. Sotto la signoria provenzale la villa si costituisce in comune, e con la caduta del governo angioino passa sotto Amedeo VI, il Conte Verde, che la infeuda (1372) a Carlo dei Marchesi di Ceva. Viene edificata in questi secoli la Cappella della Madonna delle Grazie o Madonna del Gerbetto (XIII sec.) che custodisce un affresco del 1500 della Natività.


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