home » Roccavione » Storia » Il Cinque e Seicento

Il Cinque e Seicento

Nel 1554 l’armata roccavionese dimostrò grande efficienza nel preallarmare i borgarini del rischio d’irruzione del governatore di Busca e saccheggio del paese; i borgarini scapparono e trovarono rifugio nel castello di Roccavione. Conclusa la vicenda, gli abitanti di Borgo San Dalmazzo dovettero al nobile del castello il pagamento di 60 scudi. Nel 1581 per ordine del Duca Carlo Emanuele I il vecchio castello, che aveva sempre arrecato fastidio ai viandanti in quanto i tenutari pretendevano il pagamento di dazi per il transito sulla via che conduceva al Col di Tenda, venne distrutto. Carlo Emanuele concede titolo marchionale ai possessi del principe Tommaso di Savoia insieme ai luoghi di Peveragno e Boves (1619). In seguito su parte delle rendite e giurisdizione vengono collocati i conti Biraghi, esponenti della nobiltà locale (1640), i quali alla fine del XVIII secolo acquisiscono anche il titolo marchionale. Con la formazione dello Stato regionale sabaudo, i diritti signorili, che diverse famiglie locali mantengono sul luogo, vengono subordinati di fatto all’autorità del marchese di Saluzzo, e territorialmente inclusi nella ripartizione amministrativa omonima, creata dai Duchi di Savoia. In seguito al riassetto statale che tra XVII e XVIII secolo organizza il dominio in province, s’istituisce la provincia di Cuneo, in cui Roccavione entra definitivamente a far parte.


GRAFIA o LINGUA

italiano occitan