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Dal quattrocento al settecento

Nel 1424, con 101 "fuochi" (famiglie) e 500 abitanti, Entracque è il paese più densamente popolato della castellania di Borgo, superato soltanto nel 1443 da Borgo stesso.

Nel XV-XVI secolo parte della popolazione è valdese, particolarmente al borgo Pascher: forse in questi anni nacquero “le Parlate”, rappresentazione della Passione e Morte di Cristo che ancora oggi sono riproposte ogni cinque anni. Nel 1561 gli abitanti della contrada di Entracque erano circa 1700 e, dieci anni più tardi, circa 1800. In questi decenni sorgono la fontana ottagonale (1565) e le diverse chiese del comune, tra cui la Confraternita di Santa Croce, la Madonna del Bealetto, San Rocco, Sant’Antonio da Padova, la Visitazione di Maria Vergine al Cornaletto, San Giovanni Battista con affreschi del ‘500, Santa Lucia, la Trinità. La guerra tra Spagna e Francia che dal 1525 quasi ininterrottamente durò fino al 1559, coinvolse anche il Piemonte meridionale, e l’epoca fu funestata anche da epidemie di peste. Il Santuario di Nostra Signora delle Finestre, appartenente ad Entracque fino al 1947, fu costruito come ricovero di viaggiatori e commercianti dall'Ordine Militare dei Templari. La chiesa di S. Antonino Martire, sorta sulle rovine del castello e divenuta nel 1673 Parrocchia, risale probabilmente agli inizi del Mille: è menzionata in una bolla di papa Innocenzo IV nel 1246 tra i possessi dell'Abbazia di Borgo. Sul lato meridionale della chiesa vi è un affresco (XV-XVI sec.) con la Madonna con Bambino fra S.Antonio Abate e S. Anna.

La stessa bolla ricorda l'Ospedale di Noceto o Neyereto con la Cappella - Ricovero di S. Giacomo officiata fino al 1882, quando fu trasformato in caserma estiva dei Carabinieri a servizio della Casa Reale.

Fino al 1817, anno in cui fu creata la Diocesi di Cuneo, Entracque appartenne sempre, come risulta da una bolla di papa Clemente X, alla Diocesi di Mondovì. Il 10 giugno 1619 il Duca Carlo Emanuele erige il Comune in Marchesato e lo infeuda al conte Carlo Solaro di Moretta.

Gli Entracquesi non soddisfatti del nuovo signore oppongono una formale protesta conservata nell'archivio comunale: dichiarano di essere nati liberi e di cedere all'ordine del Duca soltanto per non soggiacere alle pene della sua trasgressione. Dal Conte Carlo Solaro di Moretta gli Amministratori del luogo ebbero ad acquistare i diritti, per usi civici, del territorio e delle acque. Nel 1628 il Conte di Moretta dona Entracque con titolo di Marchese al conte Arduino Valperga di Rivara e nel 1631, il 12 dicembre, viene investito signore del paese il conte D. Federico Tana che ha sposato Maria, figlia del conte Arduino Valperga.

Nel maggio del 1656 il paese si vede confermare dal marchese prerogative, privilegi, libertà e consuetudini godute ab antiquo; in capo allo strumento di concessione sono annotate le cariche e dignità del Tana "Cavaliere e Commendatore della Sacra Religione de' Santi Maurizio e Lazaro, Cavaliere dell'Ordine della SS. Annunziata, Capitano delle Guardie di Madama Reale, Colonnello delle Guardie Svizzere di S.A.R., Generale della medesima nazione per la medesima R.A., Conte di Santena e di Limone e Marchese di Entracque". Nel 1688 da Vittorio Emanuele I di Savoia ebbe la concessione dello Stemma Civico con il motto "Propitiis Astris".



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