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Dal settecento al novecento

Il Settecento vede le zone di valico dell'Alta Valle Gesso teatro, prima, del conflitto franco - spagnolo, e poi della guerra per la successione Austriaca. Assai gravoso fu il contingente militare imposto dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia e dal Re Carlo Emanuele III. Nel 1708 con il pagamento di 1.500 ducati Entracque ebbe, per decreto di Anna di Orleans Duchessa di Savoia, il diritto di eleggersi i propri sindaci. Nel 1716 Entracque conta 600 famiglie, 2700 persone.

Negli anni 1750 - 1751 sorge una polemica tra il Parroco ed il Sindaco al fine di dotare la chiesa parrocchiale di un orologio a servizio della popolazione di Oltrerivo, troppo distante dalla confraternita di Santa Croce per potersi servire del suo orologio di proprietà comunale. La questione, sorta in quanto la campana installata sul campanile parrocchiale è anch'essa di proprietà Comunale, è risolta con l'intervento di vari avvocati: "che l'orologio batta le ore alla francese per non intorbidare l'orologio della Cruciata qual suol battere all'italiana e dà la regola per la distrubuzione delle ore dell'acqua", pratica, questa in uso fino a pochi anni fa.

Nel luglio del 1789 scoppia la rivoluzione francese e nel 1793 le regie truppe del Duca di Aosta, divenuto poi Re Vittorio Emanuele I, stabiliscono per due mesi il quartier generale ad Entracque. Truppe francesi dal nizzardo entrano in Piemonte nel 1798 e truppe Savoiarde passano e ripassano in questi anni dal Colle del Sabbione e dal colle delle Finestre. L'insediamento dei francesi è duramente contrastato da bande locali. Ad Entracque due mali sembrano preoccupare l'autorità francese: il contrabbando del sale e tabacco e la presenza di delinquenti comunemente detti "Barbetti". Sotto l'impero Napoleonico Entracque è incorporata alla Francia, e viene assegnata al Dipartimento della Stura.

Con un decreto datato 22 gennaio 1808 a firma di Napoleone viene risolta la secolare disputa sui confini tra il Comune di Entracque e il Comune di Valdieri: il decreto determinò i confini quali essi sono attualmente. Nell'anno 1810 si provvede alla costruzione della nuova gradinata della chiesa Parrocchiale e si impianta l'acquedotto; per l'occasione la secolare fontana ottagonale in piazza del Municipio, che reca la data 1565, viene spostata e sistemata in luogo più comodo. Nel 1813 si contano circa 650 famiglie e 3000 persone. Con la Restaurazione del 1814 e la caduta dell'impero napoleonico si ritorna, al vecchio regime amministrativo e politico. Nel 1820 - 1825 si costruisce il nuovo cimitero. Nel 1830, su disegno dell'architetto Gioachino Rossi di Andonno, si costruisce il Palazzo Comunale; Michele Grosso, con testamento, lega lire 3.000 per l'erezione e manutenzione di un Ospedale per i poveri e gl'infermi, l'attuale Centro Socio Assistenziale San Michele, la cui costruzione ha inizio nel 1834.

Nel 1850 si ricostruisce, in collaborazione con il comune di Valdieri, il ponte di Marmorere, comunemente detto Ponte Rosso, distrutto da piogge torrenziali. Verso la metà del secolo Entracque è un pulsante centro di attività: cinquanta lanifici danno lavoro a 300 operai, senza contare le donne occupate a filare la lana a mano; vi si fabbricano drappi e panni a vari colori con una produzione di 3000 pezze l'anno. La lana viene importata dalla vicina Briga del contado di Nizza e soprattutto dalla francese Marsiglia.

Il territorio comunale si aggira sulle 43.000 giornate, 11.300 occupate da boschi e selve. Estesi pascoli porgono nutrimento a circa 2200 capi bovini, 4600 pecore e 1100 capre. Due sono le scuole ad Entracque: una di italiano e aritmetica, l'altra di latino.

Dal 1855 i Reali di Casa Savoia passarono per le contrade di Valdieri ed Entracque diverse volte. Le popolazioni locali, a riconoscenza, deliberarono, tramite i loro amministratori, di concedere a Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna e più tardi, 1861, primo Re d'Italia, i diritti esclusivi di Caccia e Pesca su parte del territorio comunale, diritti che vennero confermati a Re Umberto I e a Re Vittorio Emanuele III. A San Giacomo resta una delle loro graziose case di caccia.

In questi anni inizia l’emigrazione verso la vicina Francia e il lontano Sud America. Negli anni 1859 - 1861 il confine comunale di Entracque viene ampliato a comprendere anche l'alta Valle Vesubie e l'alta Val Gordolasca con il piccolo santuario di San Grato: queste zone tornano alla Francia nel 1947. Nel 1885 è fondata la Società di Mutuo Soccorso per Operai ed Agricoltori, e nel 1896 si erige in Ente Morale l'Asilo Infantile affidato a tre suore del Cottolengo.



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