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Il Sei Sette e Ottocento

Liti secolari interessarono Roaschia e il limitrofo Comune di Roccavione per contendersi il Vallone di Brignola: queste cessarono solo verso la metà del XVIII secolo. Nel 1663 il principe Tommaso di Savoia infeuda Roaschia alla famiglia Birago, già feudataria di Limone Piemonte e di Roccavione. Tra il 1631 e il 1632, il duro periodo di pestilenza colpì anche Roaschia: a ricordarlo vi è tutt’oggi un’iscrizione apposta sulla facciata di una casa con archi in via Tino Aime.

Nel Settecento alla Vila, borgata capoluogo, unica posta all’ubac, ovvero non al sole, sorge la parrocchiale barocca dal maestoso campanile dedicata ai SS. Dalmazzo e Bernardo. Non lontano dalla parrocchiale vi è una meridiana realizza nel 1798, mentre sulla facciata del municipio vi è un altro orologio solare, d’epoca più tarda, datato 1865. Del 1896 è un affresco ex-voto raffigurante Sant’Antonio e l’Assunta realizzato da Fantini e situato in vicolo Mestre. In Roaschia sono poi presenti altri due affreschi ex-voto popolari rappresentanti San Rocco e la Crocifissione.


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