Dal cinquecento all'ottocento
Sino alla fine del 1500 Limone fu parte della Contea di Tenda; solamente nel Cinquecento i Savoia riuscirono ad impadronirsi dell’intera Contea. Nella piazzetta del municipio si trova una fontana in pietra risalente al XVI secolo ma successivamente rimaneggiata con l'aggiunta degli stemmi di Limone e casa Savoia (1636), e del busto di San Pietro (1789). Nella Chiesa di San Pietro una lapide del 1536 ricorda il passaggio dell’imperatore Carlo V alla guida dei Lanzichenecchi: Anno 1536-die 26 iunji- Carolus V Imperator pertransivit Montes Corniae.
Verso la fine del Seicento vennero concessi all’ordine religioso dei cappuccini un terreno e alcuni fabbricati per costruirvi un convento che sarà soppresso a inizio Ottocento. I cappuccini avrebbero avuto il compito della predicazione al popolo e delle confessioni. Risalgono a questo periodo anche l'Oratorio di Sant'Antonio (1657) e la Cappella di San Giovanni Battista (1614).
I Bandi politici e di pulizia di Limone Piemonte stampati nel 1781 durante il regno sabaudo, vennero istituiti per mezzo di una legislazione che permise una riutilizzazione della normativa municipale secondo la veste del regolamento (bando), vista la non ancora avvenuta abrogazione degli Statuti. I Bandi di polizia si occupavano delle normative di sicurezza, pulizia ed ordine pubblico, mentre i Bandi politici normavano i campi igienico-urbanistico e della politica.
La via di antica origine che collegava Limone Piemonte con la vicina valle Roja, valicante il Colle di Tenda, vide alla fine del Settecento, per volere del re di Sardegna Vittorio Amedeo III, la costruzione della prima strada carrozzabile delle Alpi.