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La lingua segreta di Roaschia

L’attività principale dei Roaschini era quella di pastori transumanti, che si spostavano con le greggi e la famiglia sui pascoli montani in estate ed in autunno verso la pianura Padana, con oltre 200.000 capi della tipica razza frabosana – roaschina, ottima produttrice di latte. I pastori di Roaschia parlavano un gergo segreto, il gergoun o taià, per non farsi capire neppure dai piemontesi durante le contrattazioni nel Nord Italia. Il pastore era il gratta, la pecora la bartolina... i Roaschini inventarono questo linguaggio per non essere capiti dai forestieri, e come elemento che rafforzava, a centinaia di chilometri da casa, il loro appartenere ad una comunità. Tàia 'n poch, que 'ou bàrben nent, "parla il gergo, che non ti capiscano" era l'invito che spesso gli abitanti di Roaschia si rivolgevano tra loro. Ancora oggi ogni Roccha (abitante di Roaschia) conosce numerose parole del gergo, essenziale nelle occasioni in cui occorra non farsi capire troppo.



GRAFIA o LINGUA

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