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Le origini di Roaschia

Presso Tetti Bandito (il cui toponimo non si rifà a un brigante, ma alla presenza di un bosco in cui il taglio era bandito, regolamentato o soggetto a divieti) si aprono le omonime grotte scavate dalle acque, riserva speciale del Parco delle Alpi Marittime, e formate da grandi cavità sotterranee e lunghi cunicoli ove furono rinvenuti resti di ursus spelaeus. Nei primi del Novecento, come testimoniano gli scritti raccolti presso il Museo Civico di Cuneo, molte ossa di orso rinvenute nei dintorni della grotta venivano utilizzate dai bambini di Roaschia come svago, per costruire trenini e altri giocattoli. Sempre durante il Novecento molti scavi portarono alla luce anche resti di vari altri animali, alcuni dei quali riconducibili a frequentazioni della grotta da parte di uomini preistorici, e nel 1967 fu rinvenuto un coltello in bronzo attribuito alla prima età del ferro che testimonia come la zona fosse popolata sin dalla preistoria.


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GRAFIA o LINGUA

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