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Grafia Classica

Louis Alibert

La norma classica è una delle quattro norme linguistiche (codificazioni) della lingua occitana. Tale norma si basa sulla millenaria tradizione della grafia classica occitana ed è attualmente quella più diffusa, pur ponendosi in concorrenza con le altre standardizzazioni dell'occitano: la norma mistraliana, la norma bonnaudiana e quella dell'Escolo dou Po.


LEGENDA

A
filha, bestia in termine di parola la –a si può pronunciare sia a che o; ma nei monosillabi (la, ma, a) va pronunciata sempre a
filhas, bestias il plurale femminile dei sostantivi viene reso con –as, ma a seconda delle località può essere pronunciato –es, -e, -as, -os, -aa, -us. Nei monosillabi però va mantenuta la pronuncia –as (mias, las).
À indica la tonica: bachàs, gramàtica
Au tonico si pronuncia come tale: auvir, sautar.
Aü si può pronunciare come tale oppure ei, eu, öi, öü, eü, u: è il caso di “adesso”, aüra, che si risolve in forme molto diverse nelle varie località.
Ao si può pronunciare come tale, oppure come ou o u: Draonier, mochaor, peschaor.

BL
Bl può essere pronunciato così come è scritto, o come avviene nelle valli occitane meridionali può divenire bi di bianco: blanc, blòu, estable. Restano invariati deble e blagar.

C
C davanti ad –a, -o, - u ed in fine di parola si pronuncia C dura (come cane): campanha, conilh, cusina, parc.
C davanti ad -e, -i si pronuncia s: ceba, civiltat.
Ch si pronuncia come l’italiana c di città: chamós, chabèls, chòrnh. In alcune zone si pronuncia –ts 
Cc si pronuncia s dolce o a volte x: occitan.
Ç davanti ad –a, -o, - u ed in fine di parola si pronuncia s di sole: braç, pança.

CL
Cl può essere pronunciato così come è scritto, o come avviene nelle valli occitane meridionali può divenire chi di chiesa o c di cibo: clau, clòt, clavar. Restano invariati clima, clàssic.

E
È indica una e aperta: aurè, 
É indica la tonica, in finale di parola: perqué
Ea si pronuncia in genere ia: beal, near.

FL
Fl può essere pronunciato così come è scritto, o come avviene nelle valli occitane meridionali può divenire fi di fiore: flor, flama. Resta invariato flecha.

G
G davanti ad –a, -o, - u ed in fine di parola si pronuncia G dura (come gola): segur, aiga, esfòg.
G davanti ad -e, -i si pronuncia g dolce come l’italiana gente: gentil, region.
Gu davanti a –e, -i, si pronuncia come l’italiana gh di ghianda: guespa, guitarra

GL
Gl può essere pronunciato così come è scritto, o come avviene nelle valli occitane meridionali può divenire ghi di ghiotto o addirittura g di gioco: glaç, glèisa. Resta invariato glòria. 

I
í serve ad indicare la tonica: amís, típic, Loís
ï si pronuncia i e serve ad indicare uno iato: linguïstic

J
J davanti ad –a, -o, - u si pronuncia come la g di gente: jorn, just, japar.

LH
Lh rende l’italiano gli: a seconda delle zone è pronunciata i, in altre gl di giglio, oppure g di gelato: trabalhar, culhir. Al termine di una parola si pronuncia i, oppure gl di giglio, o anche c di città: grilh, filh.

NH
Nh rende l’italiano gn ed è pronunciata come tale: montanha, banha, luenh.

O
o si pronuncia come l’italiana u : lo lop, lo cors
ò si pronuncia come l’italiana o: lo còrp, la pòrta
ó si utilizza per le o toniche in fine di parola e si pronuncia u: gelós, afrós

PL
Pl può essere pronunciato così come è scritto, o come avviene nelle valli occitane meridionali può divenire pi di pioggia: pluma, plomb, exemple. Resta invariato contemplar.

QU
Qu davanti ad –a, -o, si pronuncia C dura (come cane): quaranta, quora.
Qu davanti a –e, -i, si pronuncia come l’italiana ch di chiesa: aquesta, quiet.

S
S intervocalica si pronuncia come la s di casa: visita, cosin.
Ss intervocalica, e s non intervocalica si pronunciano s di Simone: ros, espòrt, ensemp, passar.

TG/TJ
Tg e tj si pronunciano come l’italiano g di gelo, o in alcune zone –dz: viatge, viatjar

TL
Tl rappresenta ll: espatla, ròtle.

TZ
Tz al termine di una parola si pronuncia s di soldi: crotz, dètz.

U
U e ú si pronunciano come la u francese: ruaa, dur, tribú. Nei dittonghi però si pronuncia come la normale u italiana: autre, iu, vòuta.
Ú si utilizza per indicare la tonica: música, tribú.

X
X si pronuncia s di sole: fixar, exprimir. Nel prefisso ex + vocale invece si pronuncia x: execucion.

Z
Z intervocalica si pronuncia come la s di casa: realizar, ruzar.


GRAFIA o LINGUA

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