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La leggenda di Maria Bíssoula

Legata ai ruderi del Castello di Fòrfice, c’è una leggenda che ha per protagonista una principessa-fata-serpente che tutti conoscono con il nome di Mariabìssoula tanto che lo stesso castello è comunemente conosciuto come “ël castèl ëd Mariabìssoula”.

La leggenda racconta che una fata bellissima, Mariabìssoula appunto, accetta di sposare il Principe castellano di Fòrfice promettendogli felicità, ricchezze e onori a patto che egli prometta di non cercarla mai il sabato.

Il matrimonio si celebra e tutto procede felicemente per anni nel prospero castello, finché, indotto alla gelosia dalle malelingue di corte, un sabato, il castellano spia la moglie che si è ritirata nelle sue stanze e scopre che è metà donna e metà serpente.

Mariabìssoula, tradita, fugge allora maledicendo la stirpe e il castello che cadono in inesorabile rovina.

Fino a qui la leggenda peveragnese è una versione locale di Melusina, la leggendaria donna-serpente dei romanzi cavallereschi e delle favole nordiche.

Ma, mentre nella versione originaria si racconta che Melusina ricompare al castello ogni volta che una disgrazia sta per colpire la casata dei Lusignano, signori del castello, nella versione peveragnese il racconto dice che Mariabìssoula, sotto forma di serpente, continua ad aggirarsi intorno ai ruderi del castello di Fòrfice e, se un giorno un giovane oserà baciarla, ella tornerà donna, egli diventerà principe e il castello riacquisterà l’antico splendore.

Per quali ragioni Melusina a Peveragno sia diventata Maria Bìssoula o Mariabìssoula non è accertabile, ma è possibile azzardarne una spiegazione.

Si tenga conto che bissoula era la piccola biscia coniata sulle monete milanesi dei Visconti, di lega scadente e di poco valore; bìssoula è chiamata ancora oggi la cassetta delle elemosine.

Si tenga conto anche che marìa è femminile di marì, cattivo, che vale poco, da cui marìa bìssoula, spicciolo spregevole, diventata per equivoco Maria Bìssoula personaggio.

Gai Saber, Trobar R’ock, 1996

Entre lhi rocás d’la Besimauda
D’Mariabìssola a-i-e el castèl 
tanto bèla ‘ma la pintura                           
d’la capèla d’Sant Jòrs.

Principéssa Mariabìssola
gelosia e maledicion
a t'an cambiaa ent’na serpolina
serpolina ent’el viasuel.

Abies nhant paurd’la serpolina
serpolina ent’el viasuel 
serpolina chòta chòta  
qu'a s’estrema ent’el castèl. 

A dision qu'a-i era las masquas
qu'a passavon ent’el viasuel 
ma a l'era masque la serpolina 
serpolina del castèl.

Chélla a-speta que quiqu’un passe
que la beique con amor
serà torna la pi bèla 
principéssa del castèl.

Principéssa Mariabissola
Quiqu’un o passarà   
que la beique con amor
principéssa tornarà.

Tra le rocce della Bisalta
tanto bella come il dipinto
della cappella di San Giorgio.

Principessa Mariabissula
gelosia e maledizione
ti hanno trasformata in una piccola serpe
piccola serpe nel sentiero.

Non avere paura della piccola serpe
piccola serpe nel sentiero>
piccola serpe piccina piccina
che si nasconde nel castello.

Dicevano che c'erano le "masche" 
che passavano nel sentiero
ma era solo la piccola serpe
piccola serpe del castello.

Lei aspetta che qualcuno passi
che la guardi con amore
sarà di nuovo la più bella 
principessa del castello.

Principessa Mariabissula
qualcuno passerà
che la guardi con amore
principessa tornerà.

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